
DEDSHIRTs è una stamperia d’arte indipendente a bassa tecnologia che realizza magliette in edizione limitata tramite il metodo della stampa in rilievo o di altre tecniche di stampa sperimentali; se volete saperne di più questo è il link del loro sito web: https://www.dedshirts.com/
avrei dovuto inventare e realizzare una campagna pubblicitaria da lanciare sul web esattamente il giorno di halloween; considerando il loro stile horror-punk alla misfits, niente di più indicato.
lo slogan mi venne in mente dopo aver buttato giù l’idea di base e dopo lo slogan mi fu subito chiaro che il mezzo da utilizzare non poteva che essere il video: un promo in animazione di (massimo) 30 secondi.
partiamo dal claim: hungry for humans (non perché l’abbia inventato io credetemi) è geniale per una linea di magliette: chi più di loro infatti può essere affamata di esseri umani dato che la loro unica ragion d’essere è proprio quella di vivere addosso alle persone ma è geniale soprattutto per le DEDSHIRTs se le pensassimo come dei parassiti assassini che hanno bisogno di cibarsi di carne umana.
il soggetto della campagna era proprio questo: magliette cannibali affamate e crudeli al quale associai immediatamente uno stile narrativo volutamente grezzo e scattoso; marcio come l’identità delle DEDSHIRTs: l’animazione cutout.

dopo aver disegnato e ritagliato su carta tutti gli oggetti che sarebbero dovuti apparire nel video (questo significa anche tutte le varie espressioni del volto, le singole lettere, le gocce di sangue, gli strati del punker… e tutto insomma) ho montato la scena, incollando con il nastro biadesivo tutto quello che doveva rimanere assolutamente immobile e infine ho predisposto la camera fissando l’inquadratura.
ho lavorato all’animazione in ambiente buio simulando l’illuminazione gialla di un lampione con un diffusore fatto in casa.
l’animazione avviene tramite la tecnica del passo a uno (o più comunemente nota come stop motion) nella quale dapprima si modifica la scena e poi questa viene fotografata. ad ogni scatto della fotocamera corrisponde quindi un piccolissimo movimento del soggetto o della scena che poi riprodotto alla giusta velocità di scorrimento si muoverà, creando l’illusione di aver preso vita.
per circa 30 secondi di animazione ho lavorato per più di 3 ore come un automa: modificare la scena – fotografia; modificare la scena – fotografia; modificare la scena – fotografia; modificare la scena – fotografia…

poi son passato al montaggio (altre mille ore si lavoro barbose ma devo ammettere che mi son divertito un pochino di più) e il risultato finale è questo qui:
se vi è piaciuto questo articolo condividetelo e se vi va fatemi sapere nei commenti qui sotto cosa ne pensate… ci si becca in giro 🙂