nel 2019 ridisegnai l’immagine della corsa ultra trail più famosa del centro sardegna: marchio, claim, sito web, medaglia finisher, pettorale, volantini A5, manifesti 50×70 e merchandising vario… fu davvero un gran bel lavoro.
la corsa (specifichiamo perché non è scontato: a piedi) ha sempre fatto parte della mia vita (forse la prima volta fu proprio alle elementari, durante i giochi della gioventù n.d.a.) e in quanto grafico-runner non sapete quante arrabbiature mi son preso negli anni, da concorrente, alle prese con questi eventi sportivi.
spesso la comunicazione era poco chiara o incompleta o addirittura incomprensibile oltre poi ad essere veramente brutta, diciamocelo: avete mai notato come i marchi/loghi delle gare podistiche, oltre ad esser così banali, abbiano sempre quell’aria dimessa da design scadente tipo cugino che ce lo fa aggratis?
non sono mai riuscito a capire come i soldi per un evento pubblico, potessero essere investiti in tutto tranne che in comunicazione visiva.

delle quattro proposte di marchio presentate, il committente scelse questa: un cinghiale stilizzato, con tanto di canottiera da runner, nell’atto di quella che sembra una corsa a folle velocità.
l’idea del cinghiale mi venne dal commento post-gara dell’anno prima, quando un runner al termine della gara disse che aveva corso su sentieri adatti solo ai cinghiali. non lo disse come un’offesa ma con il vivo orgoglio di chi invece ce l’aveva fatta.
il font richiama immediatamente la natura, la giungla, l’avventura… rafforzata ulteriormente da quel verdone foresta che non so perché, fa tanto camel trophy. e per completare l’informazione minima che secondo me dovrebbe sempre far parte di ogni marchio-gara, le diverse distanze sulle quali si può scegliere di competere.
personalmente, cerco sempre di far capire al committente l’importanza di un marchio-mascotte, soprattutto per eventi pubblici e soprattutto per eventi sportivi: crea un legame semplice e diretto tra consumatore e azienda ed è molto più semplice affezionarsi ad un personaggio che ad un marchio generico.
a maggior ragione quando quella maledetta sofferenza dello sport, che unisce tutti i partecipanti della gara in un cameratismo che non può essere spiegato a parole, si convoglia tutta in una forte, fortissima empatia verso l’immagine aziendale: quella stessa mascotte che ti ha accompagnato in una bellissima avventura.
il cinghiale venne ribattezzato zirba in un contest lanciato su facebook e cominciò così un bellissimo progetto che nel 20 ottobre 2019 fece registrare più del doppio degli iscritti dell’edizione del 2018.
poi la pandemia spazzò via tutto… ma questa è un’altra storia.